Firenze C5 - Cascina Montecalvoli C5 4-2 (0-2 pt)

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HellaSmatto
00mercoledì 14 marzo 2012 02:08
Succede un po' di tutto, al PalaScandicci. Il Firenze rimonta una situazione difficile su un parquet invaso dal caos.
Firenze C5: 1 Lastrucci Samuele (GK), 2 Pinzauti Lorenzo, 3 Mega Patrizio (C), 4 Trascorsi Cristian, 5 Chimenti Matteo, 6 Ubaldini Andrea, 8 Boddi Cristiano, 9 Iocco Fabio, 10 Biagiotti Filippo, 11 Iocco Domenico, 12 Di Benedetto Daniele. Allenatore: Brandi Ivano.

Cascina Montecalvoli C5: 1 Salutini Giacomo (GK), 2 Ferrigno Matteo, 3 Umalini Dario, 4 Radogna Nicola, 5 Pieri Marco, 6 Mulargia Antonio, 7 Brancati Giacomo, 8 Mannazzu Valerio, 9 Perretta Salvio, 10 Salvini Milko (C), 11 Vairo Claudio, 12 Perretta Mario (GK). Allenatore: Banchini Simone.

Sequenza reti: 6’ Salvini (C), 30+’ Mannazzu (C), 41’ Biagiotti (F), 48’ Biagiotti (F), 57’ Chimenti (rig.)(F), 33’ Iocco F. (F).

S. Maria a Monte-Caporetto? Trenta minuti. Quando si tocca il fondo, si può solo risalire. Una frase fatta, scontata che, comunque, racchiude in sé una grande verità. La crisi del Cascina Montecalvoli prosegue indomita ma, con la serata di Scandicci, la giovane società pisana tocca il più basso picco: rimontati dopo un gran primo tempo, tempestati e tormentati da avversari maliziosi e arbitri osceni e, infine, condannati alla quarta sconfitta nelle ultime sei gare. La zona retrocessione è, adesso, a soli quattro punti di distanza. Una serata pessima, nera, difficilmente ripetibile. Ma, in tutto questo, si nasconde una grande motivazione: peggio non può andare. Andiamo quindi a raccontare la cronaca di questa partita.

Sono i sigg. Gabelloni e Colaci, prossimi a divenire “eroi” di giornata, che condurranno lo scontro del PalaScandicci. La sete di play-off dei gigliati incontra la forza della disperazione e l’orgoglio dei pisani. Nonostante andamenti e classifica parlino chiaro, il fischio d’inizio non accende la supremazia fiorentina ma, come successe all’andata, apre il sipario su una scena equilibrata e in piena fase di studio.
Il primo acuto arriva al terzo minuto e lo lanciano i locali: Biagiotti orchestra il contropiede con la difesa pisana a spasso, buona palla servita a Chimenti e risposta prontissima di M. Perretta sul secondo palo. Devono passare altri tre minuti per poter vedere qualcosa e, stavolta, si parla di prodotti concreti: al primo, vero affondo, il Cascina Montecalvoli trova il vantaggio con il solito Salvini, bravo a battere Lastrucci dalla destra sull’invito di Mannazzu. 0-1.
L’inaspettato vantaggio pisano mette momentaneamente in freezer il match: il Firenze ci prova con qualche trama di gioco con l’avversario pronto a chiudere ermeticamente; i gialloblu tentano in ripartenza, ma le iniziative sono spesso lente e prevedibili. Al 14’, si riaccende improvvisamente la gara: Lastrucci è prodigioso sul solitario Salvini in contropiede e, sul ribaltamento di fronte, il collega M. Perretta non è da meno sul diagonale velenoso di F. Iocco. L’occasione del numero 9 fiorentino sembra rinvigorire il Firenze, adesso molto più convinto nelle azioni offensive. Pianzauti e Biagiotti ci provano un paio di volte dalla distanza, il Cascina Montecalvoli si salva con l’imprecisione avversaria e la reattività del suo estremo. Gli ospiti, poco vivaci in attacco, vengono messi sotto dalla malizia e dall’astuzia degli esperti giocatori fiorentini: S. Perretta, maltrattato e tenuto a bada da Ubaldini, riesce a farsi ammonire nell’unica volta in cui prova a rispondere a tono al vice-capitano gigliato, è il 21’. E mentre il primo tempo volge al termine, apparentemente in fase di stallo, il Cascina Montecalvoli colpisce di nuovo repentinamente, come un cobra: Salvini apre la ripartenza, Pieri smista per Mannazzu e l’ex-Giovanile Montecalvoli, con precisione, mette nel sette da posizione favorevole, battendo ancora Lastrucci. 0-2.
La prima frazione termina qui: i pisani comandano sul campo del Firenze C5 con un doppio vantaggio e con il carattere, almeno momentaneamente, ritrovato.
Il secondo tempo inizia sotto tutti i migliori auspici per i ragazzi di Banchini: dopo un iniziale occasione fiorentina, inizia un rush di ripartenze potenzialmente pericolose. La ballerina difesa dei locali, messa alla prova dalla necessità di spingere per il pareggio, viene trafitta più volte da Salvini e S. Perretta. Sfortunatamente per i gialloblu, però, Lastrucci è in stato di grazia e lo dà a vedere in un paio di occasioni, come all’8’ e all’11’. La quantità di palle-reti sprecate dagli ospiti è indice di una cosa sola: la rete gigliata è nell’aria. E, infatti, la legge del gol si mette subito in atto e, al 12’, Biagiotti mette dentro, dopo essere stato murato ben tre volte nel cuore dell’area pisana, sull’assist di F. Iocco e accorcia le distanze. 1-2.
Nei minuti subito successivi alla rete, la partita prende nuovamente animo: Trascorsi e Mega impegnano M. Perretta, sempre presente; poi arriva la colossale occasione per Mulargia, a due passi da Lastrucci e favorito dal pasticcio del capitano fiorentino, ma il suo tiro al volo è impreciso. Al 15’, poi, si consuma l’inizio della follia arbitrale: dopo un tempo e mezzo di scontri fisici e verbali, Ferrigno e F. Iocco arrivano testa a testa. Si vede uno spintone del pisano e la classica “manata” di risposta del gigliato. Gabelloni mette mano al taschino ed estrae il cartellino rosso, unicamente diretto al giocatore del Cascina Montecalvoli. Dopo che il parapiglia generale scatenatosi all’assurda decisione si è placato, il Firenze approfitta della superiorità numerica: Mannazzu sbaglia il rilancio profondo e consegna palla al quintetto di Brandi, rapido nell’affondare e portare alla finalizzazione sicura di Biagiotti. 2-2.
La gara assume una chiara posizione di nervosismo e stizza, prettamente sulla sponda ospite. I pisani continuano a sprecare e inveire contro la direzione degli arbitri, molto leggera sul gioco maschio del Firenze e assai rigida, invece, sulle iniziative pisane. Proprio per questo, si arriva presto ai cinque falli per i ragazzi di Banchini. Ma è proprio su una giusta decisione arbitrale che il Firenze trova il vantaggio: M. Perretta esce sulla cavalcata laterale di Chimenti e lo atterra. Penalty sacrosanto che viene trasformato senza problemi, al 27’, dallo stesso giocatore biancorosso. 3-2.
Il vantaggio fiorentino è il colpo di grazia. Mulargia viene espulso dalla panchina per proteste, il portiere di movimento non suscita l’effetto dovuto e, nei minuti di recupero, F. Iocco conclude la gara con una conclusione chirurgica nella porta vuota, dalla propria metà campo. 4-2.
La gara si conclude qui.

Una sconfitta dura da digerire. Gara falsata, spinta all’esasperazione da agenti esterni che dovrebbero, invece, salvaguardare e tutelare i giocatori e le società. Ma è finito il momento delle lamentele e degli sbuffi. Mancano pochi giorni al match cruciale con il Poggio a Caiano, nel suo miglior momento. Bisogna incamerare saggiamente tutto il veleno accumulato in quest’ultima uscita e spruzzarlo, senza colpo ferire, in faccia all’avversario pratese che è in arrivo, più agguerrito che mai. Come già detto: ora si può solo risalire. E’ arrivato il momento di farlo.

PAGELLE

M. Perretta: 6.
Una buona gara, di sacrificio e carattere, macchiata solo dall’ingenuità sul rigore fiorentino. Inizia bene con la chiusura su Chimenti dopo una manciata di minuti e prosegue sui suoi ottimi standard. Come detto, l’uscita avventata e inutile sullo stesso avversario, nella ripresa, è la grande pecca di serata.

Ferrigno: 6+. Aveva giocato, forse, una delle migliori partite della stagione fino al momento dell’espulsione. Combattivo, arcigno, pronto a lottare per la causa. Forse troppo. Si lascia scappare i nervi per qualche attimo ma, in una condizione arbitrale normale, la sua esplosione avrebbe sortito effetti bilaterali, quindi equi. Stavolta, purtroppo, non è andata così.

Umalini: 5. Minutaggio scarso e di qualità non eccelsa. Si gioca duro sul parquet di Scandicci e la tensione è alle stelle. Confusionario nella gestione della palla e forse leggermente superficiale in fase di chiusura. I minuti finali non lo riscattano.

Pieri: 6. Rivederlo in campo è stata una gioia collettiva, sia da fuori che da dentro. Ristabilisce un po’ d’ordine e sicurezza nella retroguardia pisana, che ritrova geometria e tempi giusti. Non a caso, infatti, l’assist per Mannazzu parte proprio dal suo destro.

Mulargia: 5.5. Voglioso, grintoso, determinato. Non si lascia intimidire dalla personalità dei giocatori gigliati e trova le giuste per misure per aggredire e difendere. Perde, però, punti per due motivi: poteva contenersi nell’occasione dell’espulsione, l’attenuante è che, come per Ferrigno, un altro arbitro avrebbe sorvolato; non sfrutta l’involontario assist di Mega per la finalizzazione a botta sicura che avrebbe cambiato il match.

Mannazzu: 6+. Una buona gara, nella quale ritrova anche la via della rete. Sempre dedito alla corsa, alla rincorsa e all’interdizione ostinata e audace nei confronti dell’avversario. Decide di togliere la polvere dagli scarpini e, alla prima conclusione utile, infila nel sette una traiettoria imprendibile. Eclissato leggermente nel secondo tempo.

S. Perretta: 5.5. Non ha né l’esperienza, né la prestanza fisica del compagno di reparto Salvini. Questo, purtroppo, lo rende facile preda di giocatori-squalo come Mega o Ubaldini. I vecchi “leoni” fiorentini, infatti, lo tengono a bada con metodi più o meno ortodossi, agevolati anche dagli arbitri di manica larga. Incassati i lividi, prova a controbattere: viene ammonito. Si mangia un paio di realizzazioni facili.

Salvini: 6. E’ il faro offensivo di tutta la squadra. Stasera, però, il suo fascio di luce non riesce a coprire tutto il palazzetto di Scandicci. Dopo la rete, trovata in soli sei minuti, sbatte decine di volte sui guantoni di Lastrucci e perde i polmoni nel continuare a difendere senza paura gli attacchi locali. E’ mancata la sua freddezza.

Vairo: 5. Baluginante. Non cambia la falsa-riga che aveva contrassegnato le sue ultime uscite e prosegue sulla sua personale via di smarrimento. Poco concreto, poco preciso e poco deciso. Si tratta solo di capire se il guasto è di tipo mentale o fisico. Sbaglia, anche lui, un paio di reti abbastanza facili.

Banchini: 6. Pochi allenatori sarebbero riusciti a concludere la gara senza ricevere un’espulsione. O una denuncia, in certi casi. Aveva preparato alla perfezione la parte tattica e, nei primi trenta minuti, ha raccolto fiduciosamente i frutti. Nella ripresa, viene spinto in maretta da agenti esterni e disturbatori. Niente di più imprevedibile, purtroppo.

Marco Voir,
addetto stampa Cascina Montecalvoli C5
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