ASI Agliana - Matarazzo C5 Livorno 7-3 (1-2 pt) [Quello giusto]

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HellaSmatto
00sabato 29 gennaio 2011 13:40
La fortezza gialloblu regge trenta minuti. Nella ripresa, il ritorno dell'Agliana abbatte le mura e stende un coraggioso Matarazzo.
Matarazzo C5 Livorno: 1) Nunziata Gianluca, 2) Dinucci Iacopo, 6) Sangiorgio Emiliano, 7) Magnozzi Matteo, 9) Rigolino Alessio, 10) Audiberti Andrea (C), 11) Vajani Alessio. Allenatore: Dello Iacono Emiliano.

Reti Matarazzo: (2) Vajani Alessio, (1) Magnozzi Matteo.

Niente da recriminare, nessun rimpianto. La truppa di Dello Iacono entra al PalaConsiag, per la prima volta, non perde la faccia. Il risultato parla chiaro, sì, ma nemmeno troppo: il parziale vede il Matarazzo in vantaggio, con un'Agliana innervosita e in difficoltà nel trovare varchi. La bella favola doveva andare così, se non che l'età e i soli sei effettivi dei labronici non hanno aiutato nella costanza della riprea. Voir (squalifica), Lucchesi e Bonaretti non c'erano; se ci mettiamo i desaparecidos Gambuzza e Berti, poi, il quadretto è completo. Grande plauso, comunque, alla prestazione labronica che esce a testa alta dal prestigioso parquet pratese. Vediamo tutta la cronaca.

Nel maestoso impianto del PalaConsiag, il fischio d'inizio giunge puntuale per le 22.30. E tutto può cominciare.
Come pronosticato anche dal mister Dello Iacono, il pallino del gioco è prevalentemente dell'Agliana, sin dall'esordio. L'assetto a trazione posteriore, rinchiuso nella fortezza, dei livornesi è però impermeabile e non concede grandi spazi alla capolista.
I lanieri si fanno vedere con qualche botta dalla lunga gittata, ma Nunziata è attento, seppur costretto agli straordinari. In paio d'occasioni, poi, ci mette il piedone San Iacopo Dinucci da Livorno e l'ASI non passa ancora.
I labronici, chiusi sì, ma non fessi, cercano di rispondere a tono: Magnozzi si fa vivo dalla distanza, poi ci prova direttamente da corner e sulla ribattuta del portiere. E' tutto preda dell'estremo biancoverde. I leader di campionato, comunque, non demordono e continuano a pressare e attaccare. Ma i labronici non muovo un passo indietro: la palla batte e risbatte sulla muraglia gialloblu e non passa. Questo, sicuramente, non aiuta lo stato d'animo dell'Agliana che, infatti, si innervosisce e inizia a dispensare falli.
Grossi pericoli arrivano dalla sinistra: un paio di diagonali lanieri vengono disinnescati da Nunziata, così come la punizione di seconda dal limite (giunta per aver infranto la "nuova" regola del retropassaggio al portiere). Su quella stessa punzione, ci pensano Nunziata, poi Dinucci e poi ancora Nunziata, ma di naso, a sventare. La botta al volto fa male, ma il portiere gialloblu resiste.
Improvvisamente, come un fulmine a ciel sereno, il Matarazzo passa: contropiede innescato da Sangiorgio, imbucata sulla sinistra per Vajani e diagonale chirurgico nell'angolo. 1-0.
Il PalaConsiag rumoreggia al vantaggio labronico e l'Agliana, presa all'orgoglio, risponde subito: unica distrazione difensiva del Matarazzo, imbucata centrale e legnata nell'angolo, dopo soli sessanta secondi. 1-1.
Un pò di rammarico, per i livornesi, ma invece dell'Agliana, è proprio il Matarazzo a prendere coraggio: Rigolino da spettacolo sulla sinistra, offrendo un tunnel al volo e una doppia conclusione parata; poi ci sono le botte imprecise di Vajani e Magnozzi. Quasi allo scadere, l'Agliana cede psicologicamente: sesto fallo e tiro libero per il Matarazzo. Vajani è perfetto nella trasformazione. 1-2.
Assurdamente, la prima frazione di gara si conclude così, con il vantaggio ospite.
La ripresa, purtroppo per noi, racconta tutta un'altra storia: l'Agliana è accesa da bollenti spiriti, il fiato e la panchina corta del Matarazzo iniziano a tramontare. In soli sei minuti, infatti, l'Agliana ribalta il risultato: un diagonale preciso dalla sinistra, prima e una sfortunata autorete di Magnozzi, poi. 3-2.
Il carburante gialloblu è finito, ma non l'orgoglio. Nonostante l'Agliana attacchi incessantemente, il Matarazzo prova a contenere in tutti i modi. Un contropiede, effettuato ancora sull'out mancino, offre alla capolista un'altra rete. 4-2.
Il Matarazzo è tiepido nella risposta: punizione di Sangiorgio e ribattuta di Audiberti, entrambe sventate dall'estremo avversario; infine diagonale calibrato male da Dinucci.
L'Agliana colpisce ancora, purtroppo: schema su punizione defilata, botta centrale e vantaggio incrementato. 5-2.
Siamo alla frutta, come si direbbe volgarmente, e il Matarazzo cede ancora: Rigolino commette un errore di troppo in impostazione e viene punito da una vergata centrale. 6-2.
A chiudere i conti, seppur impossibili da riaprire, è un incursione dal "solito" out di sinistra del rapidissimo numero 10 biancoverde. 7-2.
La bandiera e il vessillo gialloblu vengono tenuti alti dallo scatto d'orgoglio di Rigolino e Magnozzi, abili a impacchettare una rete ospite. 7-3.
Il match si conclude qui: ASI Agliana batte Matarazzo C5 Livorno per 7-3.

Va bene, così. Il risultato è giusto, sì, ma forse non rende merito alla bella prestazione livornese nel primo tempo. Non è da tutti, infatti, riuscire a mettere sotto scacco l'Agliana e fargli concludere in svantaggio una frazione di gioco. Ma raccogliere anche un solo punto qui, stasera, sarebbe stato un vero miracolo sportivo, soprattutto con le assenze che gravavano. La firma al PalaConsiag, comunque, resta. Avanti con la corsa salvezza.
Complimenti alla formazione dell'Agliana, meritevole della posizione di rilievo occupata.

PAGELLE

Nunziata: 6.5.
Il meteo aveva previsto una battente pioggia di pallonate dalle sue parti. Così è stato: nella prima frazione, infatti, non è mai in piedi. Si butta, para, si ri-butta e para ancora. Grande primo tempo, condito con una violenta pallonata sul grugno grintoso. Nella ripresa, purtroppo, non può di certo sostenere tutta la squadra da solo: i compagni non ne hanno più e i pratesi in attacco non sono mai soli. Va benissimo così, il portierino labronico ha risposto bene alla pressione del PalaConsiag. Bello anche il gesto di fair-play nel primo tempo, quando corregge un'assegnazione arbitrale di un corner. Bersagliato.

Dinucci: 6.5. Parte titolare, a sottolineare la trazione posteriore di questo Matarazzo. Il suo lavoro non è difficile da capire: contenere, contenere e correre. E questo fa: corre come un matto e contiene il contenibile. Nei minuti iniziali soprattutto, è decisivo con alcune chiusure che anticipano anche Nunziata. Nella ripresa, purtroppo, cade nella trappola della stanchezza e apre la dogana all'attacco pratese. Era prevedibile e non fa male più di tanto. Buoni lo stato di forma e la voglia. Fortificazione.

Sangiorgio: 6-. Non è entusiasmante, la prestazione dello Scavicchio labronico. L'ampio parquet del PalaConsiag e la caratura dell'avversario, ovviamente, non aiutano questo 37enne già sottotono fisicamente e fermo da qualche turno. Nella prima frazione, a dirla tutta, non gioca nemmeno male: tiene palla come ordinato, raccoglie falli e protegge le retrovie. Nella ripresa, però, contornato dalla staticità del resto della truppa, è lento e perde troppi palloni. Slow player.

Magnozzi: 6.5. Era uno dei due che aveva già calcato il parquet del PalaConsiag. E si è visto. Carisma da vendere e una solida mano nell'accompagnamento ai compagni. Inserito in avanscoperta, però, perde un pò: le trentacinque primavere si fanno sentire ed essere sempre nel posto giusto al momento giusto diventa difficoltoso. Ritornato nelle retrovie, comunque, ritrova la verve e infonde nuovo coraggio ai suoi. Ripresa scialba, come quella di tutti. Segna la rete della bandiera gialloblu, allo scadere e se la prendere per il tiro libero affidato a Vajani, peraltro finalizzato. Permaloso.

Rigolino: 6.5. Non inizia granchè bene: sembra Alice nel Paese delle Meraviglie, con il Bianconiglio sempre in ritardo, interpretato da Magnozzi. Quando il compagno torna in difensiva, allora riduce la distanza da coprire e può iniziare a farsi pericoloso. Qualche iniziativa è buona, ma l'estremo laniero è attento. Da spettacolo, poi, con un tunnel volante sulla sinistra e una doppia conclusione respinta. Nella ripresa, manco a dirlo, perde vivacità e si eclissa con i compagni. Maneggiare con cura.

Audiberti: 7. Ancora sessanta minuti tutti per lui, solo per lui. Prestazione eccellente, con un paio di chiusure difensive da Oscar del calcetto. L'offensiva aglianese non lo ama e lui fa di tutto per mantenere questa fama: non bene in fase realizzativa, ma va bene così, se la prestanza difensiva è questa. Il capitano sembrerebbe essere tornato ai fasti di un tempo: non si fermava mai, non mollava mai, non moriva mai. Teniamocelo stretto, perchè sarà fondamentale per la corsa salvezza. Highlander.

Vajani: 7. E anche il bomber gialloblu è tornato allo smalto di un tempo. Uno smalto tossico, ad alto tasso di mortalità per l'avversario. Infatti è lui, nel primo tempo, a tenere testa alla capolista: un digonale chirurgico e un tiro libero perfetto hanno messo sotto l'Agliana, sconfitta nella prima frazione. Sono già due partite che dimostra grande impegno e dedizione. Che non molli ora, dunque, proprio ora che c'è da salvare baracca e burattini. Resta con noi, uragano Vaja. Mortifero.

Dello Iacono: 7. La strategia e l'approccio erano praticamente perfetti. Il parziale del primo tempo parla chiaro: Matarazzo vince su Agliana. C'è da fare i conti, però, con la panchina corta e il fiato della sua squadra. Vabbè, zero rimpianti e felicità per la prestazione offerta. Si è fatto il possibile, ma l'Agliana è più forte e non c'è nient'altro da dire. Anche nella deludente ripresa, comunque, non molla i suoi e li fa uscire con la testa alta e il petto in fuori. Bene così, adesso motori al massimo per una salvezza che deve essere raggiunta. Eroico.

Marco Voir,
addetto stampa A.S.D. Matarazzo C5 Livorno
HellaSmatto
00sabato 29 gennaio 2011 13:42
Scusate!
Mi scuso con tutti se la qualità di questo articolo sarà pessima, ma per un errore mio, ho dovuto riscriverlo da capo. E, si sa, la minestra riscaldata fa anche un pò schifo! Buona lettura comunque!

Marco Voir
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