Matarazzo C5 Livorno - Lastrigiana 5-8 (4-4 pt)

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HellaSmatto
00sabato 6 novembre 2010 02:52
Ancora coma profondo: sempre più ultimo, il Matarazzo mette paura anche alla Lastrigiana, senza però fare male. Si attende il risveglio...
Matarazzo C5 Livorno: 1) Nunziata Gianluca, 2) Vajani Alessio, 3) Berti Daniele, 4) Gambuzza Gianluca, 5) Ramagli Marco, 6) Sangiorgio Emiliano, 8) Voir Matteo, 10) Audiberti Andrea (C), 11) Guidi Claudio. Allenatore: Alati Dario.

Reti Matarazzo:
(2) Guidi Claudio, (1) Sangiorgio Emiliano, (1) Vajani Alessio, (1) Voir Matteo.

Fresca temperatura autunnale e un carico di umidità. Questo è il clima che, mestamente, accompagna l'ottava uscita stagionale del Matarazzo, questa sera fronteggiato alla Lastrigiana di mister Toria. Nelle file labroniche, doppia assenza di peso: Dello Iacono e Magnozzi, questa sera, non saranno del match per infortunio.
La partita si dimostrerà molto bella da seguire, con un inizio deciso degli ospiti, poi raggiunti dai locali; secondo tempo che, invece, conferma la miglior condizione dei fiorentini e punisce severamente le azzardate scelte tecniche di Alati. Osserviamo, a questo punto, la cronaca della gara.

Il direttore di gara carrarese emana il fischio d'inizio e il match può iniziare. Che il Matarazzo è ad intermittenza e la Lastrigiana sia meglio messa, si vede subito: subito tre pericolose occasioni per gli ospiti, due sfilate a lato ed una neutralizzata da Nunziata.
Neanche il tempo di alzare la testa e, al 4', gli ospiti passano concretizzando un tre-contro-due, finallizzando sul secondo palo. 0-1.
Inizio shock, quindi per i livornesi: il contraccolpo psicologico si fa subito sentire su Gambuzza, ingenuo nello sprecare un preziosissimo tre-contro-uno. Le occasioni sbagliate, nello sport, si pagano: al 6', azione fotocopia della Lastrigiana e, stavolta dalla sinistra, imbucata sul secondo palo in contropiede. 0-2.
I fiorentini, forti del doppio vantaggio, si mettono ad aspettare l'offensiva di Alati, tentando di colpire velenosamente in ripartenza. La prima occasione gialloblu è sui piedi di Sangiorgio, abile a mettere in mezzo dalla destra, pericolosamente vicino alla porta, ma nessun'altro compagno giunge sulla palla. Poco dopo, però, lo stesso numero 6 perderà palla da ultimo uomo, costringendo alla temeraria uscita Nunziata, ottimo stasera.
Al 10', la Lastrigiana passa ancora: rapida incursione centrale e gran diagonale da fuori area, recapitato nell'angolo basso. 0-3.
I labronici, assurdamente sotto di tre, si svegliano in questo momento. Ci vogliono tre iniziative di Gambuzza, tutte neutralizzate dall'estremo fiorentino ed una di Sangiorgio, imprecisa e debole, per metter paura ai biancoblu. Alla fine, per graffiare, arriva Voir dalle retrovie, al 15', che effettua uno splendido break livornese ed insacca di punta. 1-3.
Sussegue una doppia occasione biancoblu: botta deviata da Audiberti e punizione ravvicinata disinnescata da Nunziata.
Al 19', poi, la Lastrigiana inizia a soffrire dell'asfissiante pressing livornese e sbaglia un controllo difensivo, fornendo a Guidi un assist al bacio. 2-3.
Un minuto più tardi, solo un minuto, Berti scende furiosamente sulla destra e, giunto sul fondo, scorge e serve Guidi, solo in area; il piccoletto gialloblu insacca repentinamente per il pari. 3-3.
Sul pareggio, i livornesi si ritirano e i fiorentini escono dal guscio: velenoso rasoterra che fa la barba al palo e svantaggio scongiurato da un recupero maestoso di Audiberti, dalle parti di Nunziata. Ma, al 29', niente ha potuto sullo sporco diagonale dalla destra che fora Nunziata e serve il nuovo vantaggio ai biancoblu. 3-4.
Chiamati i tre minuti di recupero, Sangiorgio prende la mira due volte su azione e, alla fine, riesce a pareggiare il conto con una bella punizione dall'out di sinistra, proprio un attimo prima del fischio. 4-4.
Si va al riposo, quindi, con il segno X sul tabellino di gara.
Ad inizio secondo tempo, mister Alati cade in tentazione e sbaglia tutto: re-inserice la formazione che, un tempo prima, aveva subito tre reti in dieci minuti e lascia fare tutto agli ospiti.
Dopo la sola occasione di Vajani, lanciato in contropiede, la Lastrigiana segna al 3', al 6' e al 10', esattamente come nel primo tempo. Siamo, quindi, sul 4-7.
Alati, dunque, prova a rimboccarsi le maniche: torna all'assetto migliore e tenta l'arrembaggio all'arroccata difesa di Toria. I contenuti del match, nel frattempo, si fanno abbastanza incandescenti e l'arbitro, a malapena (dispensando un paio di gialli completamente a caso), la tiene in piedi. Da denotare, poi, che nell'intermezzo delle reti fiorentine, Nunziata aveva parato il parabile, tenendo a galla la sua formazione.
Alla fine i labronici si risvegliano e provano a rispondere: bella punizione di Voir, parata abilmente dall'estremo gialloblu. La formazione del Matarazzo, tuttavia, è sbilanciata e al 18' va a subire ancora una rete, in contropiede su incursione centrale. 4-8.
Nel finale molte occasioni per i labronici e altrettanti contropiedi fiorentini, tutti molto imprecisi. L'unica nota da segnalare è il tiro libero di Vajani, sbagliato e ribattuto a rete, valevole per il 5-8 definitivo
Piccolo subbuglio a fine partita, immediatamente messo a tacere dall'intervento furioso di Dello Iacono, grandissimo nel chiamare a raccolta i propri uomini. Meglio sorvolare, per il bene dello sport, su questi brutti accadimenti e su tante piccole frivolezze durante il match.

Sconfitta meritata? Da un certo punto di vista. Abbiamo visto che, con il giusto assetto, il Matarazzo creava più dell'avversario, ma ci sono stati anche momenti bui. Risultato, comunque, ormai acquisito e c'è da tirare le somme ed andare avanti. Con la formazione di Toria, se Dio vuole, si conclude il ciclo delle "big" e si può tornare a volare su campetti alla nostra portata e qualcosa di più. Forza, mai arrendersi e continuare con la voglia e la grinta visti stasera.
Ovviamente, doverosi e meritati complimenti all'avversario.

PAGELLE

Nunziata: 7.
Se li vede arrivare da ogni parte, sempre in superiorità numerica. Subire gol, in quel frangente, è questione di un attimo. La situazione corporea, poi, non lo aiuta: giunge al campo con una temperatura di 38.3°C. Mollare? Manco per idea! Si infila i guanti e, per quasi tutto il match, tiene in piedi la sua formazione. E questo sarebbe un secondo portiere? L'unico a provare ad abbassare la temperatura di un'accesa Lastrigiana. Antibiotico.

Vajani: 6+. Probabilmente fa il lavoro giusto, ma le circostanze non lo aiutano. Quando si trova in coppia d'attacco con Sangiorgio, infatti, nonostante il suo movimento è sempre nascosto dietro alla difesa fiorentina. Le reti avversarie, non a caso, arrivano da imprecisi lanci verso la sua zona. Ce la mette tutta, comunque, lottando come un leone in un caotico match contro un avversario ostico. Segna l'ultima rete del match, rimediando al suo errore su tiro libero. Rimpiattino.

Berti: 6. Non un minutaggio da protagonista, ma tanto buon lavoro e qualche illuminazione. Nella prima frazione, infatti, viene inserito nel momento luminoso dei labronici: difende al meglio, tiene la palla e serve un assist perfetto a Guidi. Nel finale di gara, invece, entra e, magari con un pò di frustrazione, inizia a menar colpi che è un piacere. Fortunatamente non uccide nessuno, ma viene ammonito rischiando anche il rigore. Imbestialito.

Gambuzza: 6. Serata abbastanza grigia del colosso gialloblu. Tolto un trittico di tentativi, nel giro di un minuto, la fase offensiva del numero 4 è quasi assente. Meglio quella difensiva, ma quando la Lastrigiana scende, son dolori. Contiene quanto può contenere, ma in inferiorità numerica non potrebbe fare niente di più. Impreciso su un colpo ravvicinato da corner. Appannato.

Ramagli: 6. Esordio assoluto per il numero 5 labronico. Gioca poco, ma sembra metterci la giusta cattiveria. Buoni movimenti e tanta corsa; forse la tensione della prima partita e un segnapunti spietato che raccontava di una Lastrigiana in fase di straripamento. Nonostante questo, comunque, crea qualche pericolo e sembra intendersi con i compagni. Nel finalissimo, prima di uscire, perde un attimo la calma, ma niente di grave. Fervente.

Sangiorgio: 6-. Fermo, statico, imbastito, immobile. Se ci sono altri aggettivi, aggiungeteli. A fine primo tempo, nello spogliatoio, è costretto a togliersi la polvere dalla maglietta. La difesa fiorentina se lo trova in mezzo, quasi come un soprammobile, e si accorge subito che di movimento, quel numero 6, ne farà davvero poco. Nonostante tutta questa staticità, mette in cassa una bella punizione nel primo tempo, contrassegnato dal solito errorino da ultim'uomo. Incorreggibile.

Voir: 6+. Bella partita, quella di Peter Pan. Rimane vittima delle discese a cascata dell'avversario, sempre più libero di penetrare in area labronica. Manco a dirlo, ovviamente, riesce ad accendere il match con qualche marachella o qualche intervento al limite del regolamento. Nella prima frazione, poi, è quello che suona l'olifante e risveglia i suoi: bellissima incursione centrale e millimetrico tiro di punta, dritto nell'angolo. Orlando furioso.

Audiberti: 6. Quando è in campo, si sente; quando non c'è, potrebbero crearsi delle problematiche. Esoscheletro della formazione di Alati, anche quando non incide, non permette che i suoi si disuniscano. Stasera prova a chiudere dietro e a ripartire, ma l'avversario è sempre in superiorità numerica e, in fase di ripartenza, la Lastrigiana ha già chiuso la lampo. Ammirevole, come al solito, l'impegno del capitano e la sua voglia di vincere, sempre, anche sotto di tre reti. Inaffondabile.

Guidi: 6.5. E' l'ora dei cartoni animati: con un Sangiorgio in versione "Miguel", lento e rilassato, arriva anche il Guidi "Speedy Gonzales", rapido come un treno. Rapido, efficace, grintoso e mai domo, queste sono le sue doti. Preso a male parole dalla panchina ospite, si gonfia d'orgoglio e di coraggio e, in meno di un minuto, schiaffa due botte alla porta fioretina, paregginado momentaneamente il conto. Nel secondo tempo, quando il Matarazzo è sul ciglio dell'abisso, viene inserito: è troppo tardi, poichè la Lastrigiana ha chiuso i battenti e la sua rapidità viene mandata a farsi benedire. Arriba, arriba!

Alati: 5. Dapprima si ritrova d'innanzi un portone sbarrato, senza possibilità d'accesso. Improvvisamente, come con un lampo di genio, materializza la chiave e riesce ad aprirlo. Ad inizio ripresa, senza alcuna motivazione, richiude quel portone e getta via la chiave, precludendo l'opportuunità di ritrovarla. Se la canta e se la suona, pareggia e perde questa partita, facendo tutto per conto suo. Cerca, forse, un centro di gravità permanente? Battiato.

Marco Voir,
addetto stampa A.S.D. Matarazzo C5 Livorno
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