Matarazzo C5 Livorno - Timec C5 4-5 (2-2 pt)

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HellaSmatto
00sabato 31 ottobre 2009 01:51
Decimati dall'influenza, i livornesi subiscono una buona ripresa pratese, complice la propria negligenza sottoporta.
Matarazzo C5 Livorno: 1 Dello Iacono Emiliano (C), 2 Dinucci Jacopo, 3 Frediani Giacomo, 5 Vajani Alessio, 6 Sangiorgio Emiliano, 7 Lemmi Riccardo. Allenatore: Voir Matteo.

Reti Matarazzo: (3) Sangiorgio Emiliano, (1) Vajani Alessio

Mentre le varie influenze, di sottotipo suino o meno, imperversano per lo Stivale, allettando migliaia di italiani, il Matarazzo è costretto a soccombere alla forza batterica e Guidi, Bonaretti, Audiberti e, proprio in extremis, Di Rosa danno forfait per la temperatura che gli si innalza. Anche il mister Alati, poi, ci si mette con impegni extra-campionato e il quadro è completo.
Match, tutto sommato, tenuto in piedi abbastanza tranquillamente dai locali che, però, concedono (al solito) qualche minuto di black-out ai pratesi che somministrano ai livornesi un'antibiotica dose di reti, compromettendo il match.

Partita che, come il numero di casa vuole, inizia a ritmo lento, con i gialloblu che non forzano il gioco e girano al passo per salvaguardare i soli dodici polmoni a disposizione.
Il primo, tentato, affondo del match è firmato Timec che, dalla distanza, prova ad impensierire un sempre vigile Dello Iacono. La prima risposta gialloblu è di Vajani, bloccato dalla retroguardia bianconera.
Mentre il ritmo è blando e controllato, i pratesi si fanno pericolosi più volte, ottenendo un numero preoccupante di corner e insidiose staffilate dalla distanza, tutte prese in cura da Puma Dello Iacono.
Proprio nel momento migliore degli ospiti, però, arriva la doccia fredda: manovra avversaria interrotta, capovolgimento di fronte al galoppo di Lemmi, assist perfetto e rete segnata da Sangiorgio. 1-0 per il Matarazzo.
Ci sono ancora i livornesi a farsi pericolosi: contropiede di Vajani, poi sperperato al lato della porta bianconera. I pratesi, poi, si svegliano e iniziano a macinar gioco, mettendo sotto pressione e sotto sforzo i locali. Dello Iacono è miracoloso su un tiro ravvicinato, prima ribattuto dall'amico palo. Quando, però, il gioco inizia a farsi incandescente, il Timec regola i conti: Sangiorgio, purtroppo "come al solito", perde malamente un pallone da ultim'uomo e spiana il contropiede avversario che, fatalmente, non sbaglia. 1-1.
Il match, tuttavia, non ha sensi unici: è un bel batti&ribatti. Risponde, infatti, il Matarazzo: colossale occasione livornese in contropiede con Dinucci che, solo davanti al portiere, spara fuori invece di servire il solissimo Frediani poco più in là. Dall'errore livornese, si passa al gol di Prato: stavolta è Vajani a perdere la palla e ad innescare il ribaltamento che, ancora, finisce dentro. 1-2.
Sul vantaggio ospite, però, c'è il sesto fallo avversario, quindi arriva la possibilità dal dischetto del tiro libero di pareggiare i conti per il Matarazzo... Ma Vajani colpisce dolcemente di piatto e grazia il portiere che, distesosi a sinistra, disinnesca la minaccia. Il Timec risponde a tono, ma ancora Dello Iacono è felino nel neutralizzare l'occasione in superiorità numerica pratese. Servono altri due errori, di Frediani (palo da distanza ravvicinata) e Vajani (sprecone di controbalzo a due passi dal portiere), per arrivare al pareggio, firmato da Sangiorgio con un gran diagonale. Prima della fine del tempo, poi, pantagruelica occasione di Frediani che, sulla linea di porta, spara fuori dopo una triangolazione di platino tra Lemmi-Vajani e lo stesso numero 3. Finisce qui la prima frazione.
Il secondo tempo è un brusco risveglio: Dinucci gira male al volo, sottoporta, e il Timec risponde passando in vantaggio, approfittando di una fortuita ribattuta di Dello Iacono, che para di addome, ingannato dalla deviazione beffarda di uno iellato Dinucci.
Lemmi, intanto, ha l'occasione di pareggiare, ma un crampo lo coglie al momento del tiro, facendolo caracollare malamente sul portiere bianconero. E il Timec, in quattro minuti, punisce altre due volte: servono un'incursione centrale e un contropiede ben orchestrato. 2-5.
Dinucci, ancora, consolida il patto con la discordia, sparando alto la ribattuta di una punizione di Vajani. Voir, il mister, condisce bene la prestazione facendosi espellere dall'imperfetto, ma fiscale, arbitro livornese.
Inaspettatamente, però, il Matarazzo ha una reazione: Vajani bombarda centralmente il portiere avversario che, colto alla sprovvista, lascia passare il 3-5 della ribalta. Sull'onda dell'entusiasmo, i livornesi accorciano ancora, con Sangiorgio, magistrale su punizione molto ravvicinata, infilata sotto la traversa. Il forcing dei quattro minuti finali, purtroppo, è vano: il turbo è finito, l'olio è agli sgoccioli e la sfortuna, voltatasi un attimo per guardare altrove, si rimette a giocare con il Matarazzo. Non c'è più niente da dire: Timec C5 batte 5-4 Matarazzo Livorno e passa indisturbato in territorio nemico.

Prestazione già compromessa nel pre-partita dalle malattie e dagli impegni lavorative ma che con un pizzico di malizia, di fortuna e di precisione in più poteva essere messa in saccoccia. Onore al merito ai corretti e simpatici avversari di Prato.

PAGELLE

Dello Iacono: 7. Diventa, ormai, quasi noioso assegnare la palma di migliore in campo al portierone gialloblu. Altra serata di duro lavoro, sbrigata con professionalità e caparbia dal Puma. Tante, tantissime, le occasioni da rete per i pratesi e altrettante le risposte, pronte e scattanti, di Dello Iacono. Quando la temperatura inizia a salire, c'è il nostro numero 1 ad abbassarla immediatamente. Tachipirina.

Dinucci: 6. Che sfortuna, ragazzi! Come se la iella non avesse abbastanza danneggiato i locali, decide anche di prendersela piuttosto duramente col numero 2. Almeno quattro, infatti, le nitide occasioni che Jacopo riesce a nullificare malamente. Sua, ahilui, la deviazione diabolica che inganna Dello Iacono sul 2-3 pratese. Grande e volenteroso, però, il lavoro offerto nelle retrovie. Sinistro.

Frediani: 6. Un nuovo modulo, un allenatore diverso... Ci sarebbero state troppe idee e troppe modalità da resettare. Quello che, però, decide di fare è di mettercela tutta e così è stato. Tanto impegno, come al solito, tanta passione e tanta corsa. Purtroppo, però, è stata una partita scorbutica, caotica e assai priva di schemi. Giustamente, il numero 3, risulta un pò sommerso dalla marea nera di pallacce, passaggi sgonfi e gioco casuale. Diradato.

Vajani: 6.5. Quanto sacrificio, caro Vaja. Una partita da perfetto immolato, dato a correggere gli errori burocratici dei compagni e a coprire i buchi di chi li ha lasciati. Segna una rete, piuttosto prepotentemente, se ne mangia un'altra, corre, recupera, lotta con l'avversario, perde i parastinchi... Un vero gladiatore in una gabbia di voraci leoni ciechi. Dove il compagno andava a sbaffare, il misericordioso numero 5 era pronto a passare con un delicato strato di candido inchiostro bianco. Omino Bianco.

Sangiorgio: 6.5.
La domanda, come capita spesso col maghetto gialloblu, rimane sempre: "perchè?". Perchè sprecare una prestazione da primo della classe con errori tanto grossolani? Perchè continuare ad intestardirsi là dove sappiamo di sbagliare? La partita dello Scavicchio, tuttavia, non è solo di errori: sue, infatti, tre pregevoli reti livornesi con diagonale, finalizzazione di un bell'assist e chirurgica punizione sotto la traversa. Doppiogiochista.

Lemmi: 6. Un altro Lemmi quello visto con l'Omega.it. Non c'è più il genietto sbarazzino che inventa e regala, ma c'è un macchinoso e temerario numero 7 che, forse, gioca troppo col fuoco. Tante le iniziative, onore del vero, ma pochi i risultati. Buona la prima, forse, con il perfetto assist offerto a Sangiorgio, ma poi è tutta roba che fa sudare e basta. Viene colto anche da crampi e non corona, purtroppo, una serata buona. Velo pietoso.

Voir: 5. Quando s'intasa la vena, saltano baracca e burattini. Inizia la partita disponendo le esigue pedine a disposizione come meglio si può poi, finalmente, può principiare con il suo hobby preferito: infastidire l'arbitro. Non servono uno, non servono due e non servono tre richiami al mister, ma serve un bel cartellino rosso sventolato sotto al naso per fargli capire che la festa è bella che finita. Peccato, si poteva fare meglio e ora basta con questa impulsività, sostituiamola con un pò di sano mordente agonistico. Incorreggibile.

Marco Voir
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addetto stampa A.S.D. Matarazzo C5 Livorno

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