Il ritorno di "Peppinho"
Giuseppe "Peppinho" Apruzzese è ufficialmente un giocatore del Toscana Prato Calcio a 5. L’attaccante, l’anno scorso in forza alla Futsal Fiorentina, torna a vestire quella casacca biancazzurra che qualche anno fa lo aveva lanciato nel calcio a 5. Il giocatore è nato a Prato il 10-3-1979, è alto 1,63 m e pesa 62 chili.
"Peppinho", perché ha scelto il Toscana Prato?
"In primo luogo per una questione di orgoglio: mi piaceva molto l’idea di tornare in biancazzurro, e in qualche modo lo dovevo a chi mi ha fatto crescere nel calcio a 5. Poi c’è anche la vicinanza a casa: sono due anni che faccio avanti e indietro con Firenze, potermi allenare a Prato è un vantaggio in più. E poi tornando a Prato ritrovo tanti vecchi compagni di squadra: l’idea di poter di nuovo giocare con loro è bella e stimolante".
Apruzzese, ci aiuti a ripercorrere la sua carriera.
"A lanciarmi nel calcio a 5 fu il Prato: due anni e mezzo indimenticabili, speravo un giorno di tornare qui, nella squadra della mia città. Poi andai a Bologna insieme a Tesi, Giannattasio: vincemmo subito la serie B e segnai 36 reti, mentre l’anno dopo in A2 ne realizzai 24. Poi andai alla Rinascita di Sesto Fiorentino, due anni e due campionati vinti: in C2 feci 87 gol, in C1 ne misi dentro 31. Sono stato poi al Toscana Sport in C1, una bella annata chiusa con 32 reti all’attivo. Poi, questi ultimi due anni alla Fiorentina: in C1 abbiamo vinto il campionato ed ho contribuito con 34 gol, quest’anno in B invece non ho avuto molto spazio ed ho chiuso con 14 reti".
Com’è stata l’esperienza con la Futsal Fiorentina?
"Fantastica, ho passato due anni bellissimi, non sono certo venuto via perché non mi trovavo bene. La C1 l’abbiamo vinta alla grande divertendoci pure. In B l’inizio è stato duro in parte per il salto di categoria, in parte forse anche perché mister Campofiloni voleva un tipo di gioco che non era quello al quale eravamo abituati. Cambiata rotta siamo tornati a giocare più a modo nostro e la salvezza è arrivata senza tanti patemi con un bel girone di ritorno. L’unico rammarico è non avere avuto tanto spazio, ma questo è dovuto anche al fatto di avere una rosa numerosa: so che anche a Prato dovrò lottare per trovare il mio spazio, ma non mi tiro certo indietro".
Che ambizioni avrà questo Toscana Prato?
"Di ambizioni onestamente ne abbiamo parlato poco. Anche perché non c’è stato molto bisogno di parlare: ci siamo trovati d’accordo quasi subito. Credo che l’idea per la prossima stagione sia di lottare ai vertici del campionato e non solo per la salvezza".
Posizione preferita in campo?
"Mi piace muovermi da pivot, è quello il ruolo dove sono più a mio agio".
Che ne pensa della squadra?
"Che è forte, piena di giocatori in gamba. Li conosco quasi tutti, con alcuni come detto ci ho già giocato e mi sono sempre trovato bene. Possiamo fare molto bene, ne sono convinto. Già l’anno scorso il Toscana Prato del resto avrebbe potuto fare qualcosa di più: secondo me la squadra avrebbe potuto lottare per le prime tre posizioni. E’ un gruppo che ha anche grande esperienza. E, a questo proposito, l’idea di poter tornare a giocare con Pippo Quattrini mi elettrizza: è sempre stato il mio idolo. Come mi fa piacere anche tornare a giocare con Picconi, un mio grande amico col quale sono sempre rimasto in contatto, anche quando giocavamo in squadre diverse".
Che può dirci di mister Fiori?
"Come allenatore non lo conosco e ancora non abbiamo parlato, ma si dice un gran bene di lui come tecnico. A livello personale lui conosce me ed io conosco lui e so che non ci saranno problemi: ne ho grande stima, quando giocavamo a Prato e lui mi dava dei consigli io lo ascoltavo come se a parlarmi fosse Velasco".
fonte : www.pratocalcioa5.it