I labronici brindano alla promozione sul difficilissimo campo del Fucecchio. Una grande gara che corona un'impresa storica!
1 Dello Iacono Emiliano, 2 Dinucci Jacopo, 4 Di Rosa Federico, 5 Scaringi Emanuele, 6 Sangiorgio Emiliano, 7 Vajani Alessio, 8 Voir Matteo, 9 Bonaretti Luca, 10 Audiberti Andrea (C), 11 Guidi Claudio.
Allenatore: Alati Dario.
Reti Matarazzo: (4) Bonaretti Luca.
"Non c'è più tempo per morire!", parole storiche, proferite dal giornalista Fabrizio Pucci, ai tempi della storica impresa del Livorno in serie A.
Anche stasera, come in quella calda notte di Giugno, non c'è più tempo per morire. Una battaglia storica, bellissima, inadatta ai cardiopatici. Tutto all'ultimo respiro, con il cuore che rimbalza in gola e con l'urlo sempre strozzato sull'ugola. La vittoria, i tre punti raggiunti e, dopo la doccia, la notizia del pareggio dell'Atletico Apuania... Una serata magica che diverrà pietra miliare nelle menti di questo grande, formidabile gruppo che, seppur già collaudato, centra la promozione al primo tentativo. Una serata che, davvero, difficilmente dimenticheremo. Ma adesso analizziamo il match.
Nell'umida aria fiorentina, come c'era da aspettarsi, spira la brezza delle grandi, grandissime occasioni. E' un treno fondamentale, per entrambe le compagini: un'opportunità insperata di promozione per il Matarazzo; tre punti per non rischiare niente, in corsa play-off, per il Giovani Fucecchio.
I presupposti per un match fantastico ci sono tutti e nessuno verrà deluso.
Il fischio d'inizio viene emanato in un silenzio glaciale, irreale, portato dalla tensione, nonostante il grande afflusso all'impianto fucecchiese. I primi palloni sono tutti locali, con Menichini che fa da perno sulla formazione. Ottimo movimento del Fucecchio, ma il Matarazzo è ermetico nella chiusura e non permette niente. I locali, quindi, decidono di aprire i cannoni dalla distanza: le botte di Menichini e di Salsano, però, sono tarate male e si spengono a lato. Quando si parla di grandi occasioni, ovviamente, Dello Iacono è seduto in primissima fila: inizia subito la serata di duro lavoro con un intervento bellissimo sul solito Menichini. La riposta livornese è di Voir che spara una violenta botta, deviata in corner dalla difesa avversaria.
Il tempo scorre, il silenzio è spesso come il cemento, e Audiberti risponde agli attacchi fiorentini con una bella azione, vanificata davanti a Gavazzi. La risposta locale è repentina: Dello Iacono, superando ogni limite, compie due miracoli in venti secondi. All'improvviso, come un fulmine a ciel sereno, si sveglia Bonaretti, il pistolero amaro: bianconeri che gestiscono male una ripartenza, palla a Lucky Luke, partenza solitaria e Gavazzi battuto. 1-0.
Passano tre minuti: altro disimpegno difficoltoso dei fucecchiesi, Bonaretti controlla e, in diagonale, batte ancora l'estremo fiorentino. 2-0.
Il rabbioso cow-boy non da respiro all'avversario: alla terza palla utile consecutiva, nel giro di dieci minuti, batte ancora Gavazzi in diagonale e firma il momentaneo 3-0.
Il contraccolpo psicologico, per i fucecchiesi, è assai duro da controllare: ma una punizione poco fuori dell'area risveglia le speranze bianconere, sorprendendo Dello Iacono. 1-3.
Il Matarazzo, nonostante abbia calato il ritmo, rischia per ben tre volte di aumentare il passivo, sempre per mano di Vajani: il primo tentativo finisce alto, il secondo fa la barba al palo con Gavazzi in uscita e il terzo, invece, è una velenosa conclusione quasi dalla riga di fondo, di poco fuori. Spentosi l'impeto del numero 7, il Fucecchio si riporta pericolosamente sotto: Massa, non trovando varchi nella retroguardia labronica, spara da fuori e trova impreparato l'estremo gialloblu. 2-3.
L'ultimo sussulto del primo tempo è una grande staffilata, fuori misura, di Di Rosa. Poi si va al riposo.
L'inizio della ripresa è tutto sotto il marchio del Giovani Fucecchio: Dello Iacono è immediatamente chiamato a rispondere alla botta di Massa, il quale, poco dopo, ci ritenta dalla distanza, trovando una deviazione che fa finire il colpo in corner. Il pareggio è comunque alle porte: Giovanneschi, dall'out di sinistra, trova l'angolo benedetto e insacca di violenza. 3-3.
Il pari infiamma il match e riporta in vita uno statico Matarazzo: la traversa di Guidi, colpita con violenza inaudita, è il suono della carica. Carica che, pochi minuti dopo, porta subito frutti: lo stesso Guidi trova palla davanti a Gavazzi, temporeggia un pò, lo difende e serve Bonaretti che giunge da sinistra, il quale, dopo aver sparato addosso al portiere, trova comunque la rete una conclusione mancina. 4-3.
Nuovo vantaggio livornese e nuova scarica di adrenalina per gli ospiti: Guidi, con un diagonale al cianuro, coglie il palo, continuando la personale collezione di legni. Ma è arrivata l'ora di Dello Iacono: il Puma labronico, infatti, riesce a deviare una legnata di Menichini che, però, lo scavalca all'indietro, tentando di finire in porta, ma un colpo di reni del felinissimo estremo labronico riesce ad evitare il peggio, facendogli mettere in banca la migliore parata della serata. Audiberti, da solo contro a Gavazzi, spreca tutto ma da segnali incoraggianti agli ospiti, ben vivi e decisi a difendere i tre punti. Dello Iacono, subito dopo, miracola ancora su un velenoso diagonale dalla destra.
Il match è agli sgoccioli, il Matarazzo ha cinque falli nel proprio scorer e Dinucci, involontariamente, colpisce di mano il pallone a centrocampo: tiro libero. E' Menichini contro Dello Iacono. Uno degli assi tra i giocatori di movimento, contro uno degli assi dei portieri. L'esterno debole del numero 8 fucecchiese, però, è sgonfio: il portiere labronico trova la traiettoria e neutralizza, strozzando l'urlo in gola ai fiorentini.
Manca pochissimo e il Fucecchio mette dentro il portiere di movimento. Ma non succederà niente: Matarazzo batte Fucecchio 4 a 3, dopo una partita al cardiopalma. E' la C2, poche altre parole.
Il Matarazzo è in C2. Il Fucecchio è battuto, l'Apuania ha pareggiato: i gialloblu sono in Paradiso. Il resto è nebbia.
PAGELLE
Dello Iacono: 10. Nessun braccio corto, per i voti, nella serata delle serate. La partita di Dello Iacono, analizzata a freddo, è stata un segno premonitore di quel qualcosa di magico che c'era nell'aria. Miracoli su miracoli, in ogni momento, da qualsiasi posizione. Una partita così, da parte del Puma, non si era mai vista. Pensando al calibro dell'avversario e all'importanza del match...
El Monumental.
Dinucci: 8. Come avere una cerniera-lampo al limite della propria area di rigore. Arriva su ogni pallone, non tira mai indietro la gamba e rende insopportabile la vita agli uomini in bianconero. Stasera, con l'animo in pace, tenta solamente un paio di volte la conclusione a rete, rassegnandosi a dover dedicare la propria vita alla difesa della porta, quello in cui riesce egregiamente.
Muraglia cinese.
Di Rosa: 8. Altra stazione per l'Eurostar gialloblu, altra vittoria per il Matarazzo. La corsa del treno labronico non si arresta neanche a Fucecchio: la sua zona di campo è sua, non la si può valicare e quando scende al galoppo, son dolori. Si rende pericoloso con le legnate dalla distanza ma, soprattutto, chiude il passaggio a livello ai fucecchiesi nel finalissimo, quando ogni conclusione locale gli va a finire contro, a mo' di calamita.
Magnetico.
Vajani: 8. Non è in serata, fatica un pò, non finalizza... Ma chi se ne frega! Il Matarazzo ha vinto, il Matarazzo è in C2. E' la notte in cui ogni peccato viene assolto e si scopre la pace dei sensi. Lui è solamente in anticipo sul percorso: la trova durante il match invece che nello spogliatoio! Fa comunque il suo lavoro: corre, spaventa, ci prova, ma non è fortunato, stasera.
Imbastito.
Voir: 8. Il carro armato gialloblu fa coppia con capitan Audiberti, provando a chiudere la porta ai bianconeri nel primo tempo. Il compito va in porto, salvo rare eccezioni. Gioca al meglio, è in forma, gli manca solo la rete. Ma c'è la promozione. Questo è l'importante. Non si lascia mai scappare Menichini, il nemico pubblico, e rischia il gol con un paio di punizioni velenose.
Cingolato.
Bonaretti: 10. Fa tutto lui, stasera. Si è svegliato dal letargo, l'ora del riposo è conclusa: è il momento di giocare, di segnare, di vincere. Gli ci vuole un quarto d'ora di rodaggio, poi finisce un caricatore nella porta di Gavazzi: quattro reti, tutte da bomber di razza. Gli basta solo il regista, a Lucky Luke, poi tutti i western li gira lui: fa la comparsa, il protagonista e chiude il sipario alla fine del film.
Il buono, il brutto e il cattivo.
Audiberti: 8. E' finita l'epopea anche per il capitano: la promozione è raggiunta. Quanti mari ha dovuto attraversare, quante isole ha dovuto saccheggiare e quanto sudore ha dovuto versare. Ma ce l'ha fatta, ce l'abbiamo fatta. Anche stasera, infatti, sacrificio totale e mai un passo indietro, per il numero 10. Crea il gioco, spezza quello avversario e pur di mollare la presa su di uno dei fucecchiesi, preferirebbe l'impiccagione.
Captain Wonder.
Guidi: 8. Stasera vede solo pali e traverse. Occasioni, tiri, conclusioni tutte vanificate da un unico, grande nemico: il legno. A parte questo, ovviamente, sul piatto mette la solita dose di grinta, cattiveria agonistica e tenacia che farebbero invidia ad un qualsiasi dobermann. Ringhia, qualche volta morde e non mette mai la museruola. Firma un assist, quello decisivo, e solo l'arbitro riesce a metterlo a cuccia, ma giusto perchè era in panchina.
Mannaro.
Sangiorgio & Scaringi: 10. In campo o fuori, non c'è alcuna differenza: la vittoria e la promozione sono di tutti, dal capitano al tifoso più lontano. Stasera non hanno trovato spazio, ma la loro firma sul libro della storia è chiara, limpida, allo stesso livello degli altri compagni, senza ombra di dubbio. La storia è di tutti, loro ci sono entrati. Un giorno sarà leggenda.
Heroes.
Alati: 10. Le decisioni di ognuno di noi, nella vita, sono scommesse che facciamo a noi stessi e agli altri. Figuriamoci le decisioni tattiche e mentali di un mister. Stasera ha portato tutto quello che aveva nello spogliatoio di Fucecchio e, con il coraggio dei temerari, l'ha giocato su un numero ed un colore. Ha vinto lui, hanno vinto tutti, abbiamo vinto tutti. Le decisioni erano azzeccate, il mister non ha abbandonato la squadra fino all'ultimo e l'obiettivo, quello tanto sognato, è raggiunto.
Casinò Royale.
Marco Voir,
addetto stampa A.S.D. Matarazzo C5 Livorno