Under 21 2011/2012

Dal sito della Divisione calcio a 5

"CAMPIONATO NAZIONALE UNDER 21

E’ fatto obbligo alle Società di impiegare un numero di calciatori italiani, nati e residenti in Italia, che abbiano ottenuto il primo tesseramento in Italia, almeno pari al 60%, arrotondato per eccesso, al numero dei calciatori presenti ed inseriti nella distinta presentata all’arbitro.

Nel restante 40%, nelle stesse gare possono essere impiegati due calciatori italiani nati successivamente alla data del 1 gennaio 1988, nati e residenti in Italia."

Quindi 2 fuori quota il prossimo anno!!!!
Grande Trombetta

Quindi possono giocare due under 23 l'anno prossimo durante i match dell'under 21?

Esatto, due fuoriquota nati nell'88 o nell'89

mi potresti dire che numero è il comunicato della divisione calcio a 5 che sono andato sul sito ma non l'ho trovato...

Era un articolo in home page, ora non c'è più. Però quando esce il comunicato numero 1 per la stagione 2011/2012 potrai vederlo da lì

mi dispiace...sono contento per l'amico Trombetta, per i miei compagni Inci, Bartoli e Mainardi e per tutti i ragazzi nati nel 1989, però è come un figlio che non esce mai di casa e non riusce a svezzarsi, più si continua a tenere ragazzi nelle giovanili e più tempo ci vorrà per inserirli nel mondo del calcio a 5...

Sinceramente trovo che sia una regola sbagliata.... è vero, anche per me dal punto di vista affettivo sono contento che alcuni ragazzi del 1989 che quest'anno ci avrebbero lasciato possono continuare a stare nel nostro gruppo, ma è altrettanto vero che così risulta sempre più difficile inserire sia forze fresche nei campionati regionali/nazionali (dalla B alla D) sia favorire un ricambio generazionale anche tra le giovanili (con ragazzi reduci dalla Juniores e pronti in rampa di lancio che così avrebbero più difficoltà a inserirsi nel nuovo contesto Under 21).

Mi sembra più una regola introdotta per "salvare la baracca", ovvero permettere ad alcune società di allestire l'Under 21, rimpolpare un campionato ridotto ai minimi termini e arginare il problema dei giovani che non si affacciano al mondo del calcio a cinque.
Forse varrebbe la pena pensare a come modificare il pensiero e i pregiudizi che ragazzi di 16/17 anni hanno nei confronti di questo sport, piuttosto che correre ai ripari introducendo regolette e regolucce.

Simone Sagulo (Isolotto Fondiaria)

anche su questo punto avrei da ridire
"E’ fatto obbligo alle Società di impiegare un numero di calciatori italiani, nati e residenti in Italia, che abbiano ottenuto il primo tesseramento in Italia, almeno pari al 60%, arrotondato per eccesso, al numero dei calciatori presenti ed inseriti nella distinta presentata all’arbitro. "

Io ci metterei un bel 80%, mica siamo nel calcio plurimilionario, stiamo parlando di un sport ancora DILETTANTISTICO, considerando pure la nuova composizione etnica della società italiana, il 20% di stranieri mi sembra pure eccessivo.